Come già anticipato in altri articoli, il ruolo del fisioterapista nell’ambito della riabilitazione del pavimento pelvico è di vitale importanza.
E’ di recente la pubblicazione da parte dell’Istituto per la Salute e l’Eccellenza Clinica in Gran Bretagna di una guida basata sulla valenza della scelta dell’intervento del fisioterapista come “prima scelta” nell’ambito della cura del prolasso del pavimento pelvico.
Anche in molti paesi europei si dà l’indicazione dell’intervento chirurgico solo per quelle donne il cui intervento di altre terapie conservative abbiano fallito, ma altrimenti si indirizza il paziente alla fase della riabilitazione del pavimento pelvico.
Insomma, oggi, si ha pienamente contezza dell’importanza di non lasciare al paziente solo opere di rassegnazione o di interventi chirurgici. Esistono quindi proprio gli interventi di Riabilitazione del Pavimento Pelvico, che aiutano il paziente a migliorare la qualità di vita della persona.
Se non sai ancora di cosa parliamo, e vuoi saperne di più puoi leggere il nostro precedente articolo che argomenta proprio non solo la struttura, ma anche dove si trova il pavimento pelvico
Vediamo dunque in quanti modi può intervenire il fisioterapista, e cosa può fare per aiutarvi a superare questo sgradevole disturbo.
Riabilitazione del pavimento pelvico: Metodiche orali
Valutazione – Anamnesi
Il fisioterapista stabilisce una valutazione anamnesi ed esame fisico del paziente e un piano terapeutico individuale e appropriato. L’esame clinico è importante perché è stato dimostrato che molti pazienti non contraggono correttamente i muscoli del pavimento pelvico con semplici istruzioni verbali su come farlo.
Consigli Verbali
Il fisioterapista può colloquiare con il paziente cercando di agire sulle modifiche comportamentali, per esempio la corretta assunzione di liquidi.
Metodiche manuali
Esercizi per i muscoli del pavimento pelvico – la Chinesiterapia
Il fisioterapista può istruire il paziente su una serie di esercizi atti a rinforzare il pavimento pelvico.
La chinesiterapia consiste nell’esecuzione di alcuni semplici esercizi di contrazione e rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico, in grado favorire la presa di coscienza e il rafforzamento di tutto il sistema di sostegno degli organi pelvici.
I cosiddetti esercizi di Kegel, per esempio tra l’altro – aumentando l’afflusso di sangue ai muscoli di questa regione – si sono dimostrati efficaci anche nell’aumentare le sensazioni di piacere della donna a livello genitale. Durante la gravidanza sono particolarmente indicati, infatti da non tralasciare l’argomento che riguarda proprio il pavimento pelvico e la gravidanza
Ma vediamo un esempio di questi esercizi :
oppure
Bladder Training o Training vescicale
Il training vescicale, chiamato anche esercitazione della vescica o bladder training, è un utile strumento per permettere a chi soffre di incontinenza di aumentare la quantità di urina che può trattenere e di controllare lo stimolo urgente di urinare, permettendo così di arrivare in tempo in bagno.
E’ particolarmente utile per attenuare i sintomi dell’incontinenza da urgenza, ma può dare buoni risultati anche in caso di incontinenza da sforzo.
Una delle tecniche consiste nell’aumentare il periodo di tempo per cui si riesce a trattenere la pipì: in base alle caratteristiche di ogni singola persona si inizia da un ritardo nella minzione da quando si sente lo stimolo ad urinare di mezz’ora, ad esempio, per poi aumentare sempre di più questo intervallo e arrivare gradualmente a trattenere l’urina per tre o quattro ore.
Esercizi come il “Core stability”
Scopo degli esercizi di Core Stability è quello di consentire al soggetto un adeguato controllo motorio e, conseguentemente, mantenere una corretta postura del “Core”, il complesso muscolare pelvi-schiena-anche, una zona fondamentale per lo svolgimento delle attività sportive, ma anche di molte attività del vivere quotidiano.
Terapie Strumentali
Biofeedback, tra cui l’elettromiografia di superficie, la manometria, l’ultrasonografia in tempo reale i coni vaginali. Consistono nell’impiego di un’apparecchiatura in grado di registrare una contrazione o un rilassamento muscolare che potrebbero non essere percepiti.
Il segnale viene trasformato in segnale visivo, permettendo di verificare le contrazioni o il rilassamento e di imparare a compierli in modo corretto.
Elettrostimolazione
L’elettrostimolazione è invece indicata nei casi in cui i muscoli perineali non riescono ad essere contratti volontariamente ed in modo adeguato. Una tecnica passiva, quindi, fondata sull’utilizzo di appositi elettrodi e relativi impulsi elettrici – assolutamente indolori – che a loro volta vanno a stimolare i muscoli del pavimento pelvico.
Occorre dire che
La Riabilitazione Perineale, quindi in seguito ad un’accurata diagnosi, rappresenta oramai sempre più spesso la prima scelta terapeutica in quanto:
- di documentata efficacia (successo nell’80-95%)
- priva di effetti collaterali
- indolore
- non prevede assunzione di farmaci
- ripetibile
- personalizzata
Ed è consigliata in caso di:
- prolasso rettale, uterino o vescicale
- post menopausa
- post chirurgico ( emorroidi, isterectomia, prostatectomia)
- stipsi o incontinenza fecale e/o urinaria
- sessualità dolorosa
- dopo il parto
- dopo un cesareo o altri interventi ginecologici
- preparazione al parto
I risultati che si possono ottenere con la riabilitazione del pavimento pelvico:
- schiena senza dolore facendo lavorare correttamente il bacino e il perineo
- postura allineata e minor tensione sulle spalle
- maggior controllo sui muscoli quando si starnutisce o mentre si tossisce senza fastidiose perdite
- maggiore consapevolezza del processo del parto
- preparazione pre-chirurgica per migliore esito post-chirurgico
- velocizzazione dei tempi di recupero post-chirurgici
- riduzione entità di eventuali perdite di funzionalità post-chirurgiche
- recupero del piacere sessuale
Si sottolinea che il trattamento riabilitativo è comunque un valido supporto perché lascia al paziente una educazione ed una autonomia anche dopo la fine del trattamento rendendolo consapevole dei corretti movimenti nelle attività quotidiane in modo da prevenire ricadute e nuove patologie.
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