Il pavimento pelvico e con esso i disturbi che può portare è stato lungamente ignorato nel corso della storia, per ragioni di varia natura, in primo perché stiamo parlando di un area relativamente nascosta del nostro corpo, vale a dire la parte compresa fra le nostre cosce che quindi non vedendo, non viviamo così come possiamo vivere consapevolmente con una mano o con una gamba.
In secondo perché l’area del pavimento pelvico rappresenta la nostra regione “intima” della zona defecazione e della minzione, nonché quella della sessualità.
Cerchiamo però di capire prima un po’ di più che cosa è il pavimento pelvico.
Che cosa è il pavimento Pelvico falsi miti e tabù
Il pavimento pelvico è un area come detto un po’ nascosta del nostro corpo, per l’esattezza è un area romboidale che si estende dalla sinfisi pubica al coccige, terminando in basso con la parte della cavità addomino-pelvica, circondando e sostenendo quindi l’uretra, la vescica e la vagina fino quindi all’apparato ano-rettale.
Questo senso di poca conoscenza che noi abbiamo di questa parte però viene dato anche dalla cattiva conoscenza della medicina stessa che ha raggiunto infatti solo in anni più recenti una maggiore conoscenza e diffusione della sua centralità del suo ruolo e dell’importanza che il pavimento pelvico ha sia nella donna ( in particolare) ma anche nell’uomo.
Non solo è da poco che si è cominciato a parlare e a dibattere di prevenzione delle lacerazioni perineali durante il parto e della conseguenze dell’episiotomia.
Ancora è davvero da poco che ha iniziato a diffondersi una maggiore attenzione sia a livello pratico che teorico, nei confronti del prolasso vescicale e dell’incontinenza femminile.
Tutto ciò è davvero nuovo se si pensa che è da qualche anno che si parla di nuovi approcci conservativi e riabilitativi per curare, e addirittura in altri momenti evitare i tradizionali interventi di tipo chirurgico che fino a poco tempo fa apparivano l’unica risoluzione da mettere in pratica agli occhi del paziente.
In questo la figura dei fisioterapisti riabilitativi è fondamentale, per la cura e la riabilitazione del pavimento pelvico ma ne parleremo in un altro articolo, ora è importante concentrarci sul tema pavimento pelvico per capire cosa sia.
Non meraviglia quindi infine che anche su questo piano il pavimento pelvico sia stato lungamente cancellato o travisato.
E’ importante oggi diffondere sempre di più invece nelle donne ma anche nell’uomo una consapevolezza nei confronti di questo argomento, fornendo le corrette informazioni che possono essere d’aiuto alle persone sia in termini terapeutici che riabilitativi.
E ciò non è qualcosa che riguarda solo ed esclusivamente i medici, ma anche i fisioterapisti che devono con l’aiuto delle loro conoscenze in materia cercare di trasmettere a tutti la consapevolezza che oggi se si soffre di disturbi al pavimento pelvico, possono essere curati e addirittura guariti, e cercare di trasmettere l’importanza della prevenzione ai giovani per evitare che in determinati periodi della vita possano andare incontro a simili disturbi.
La tutela del pavimento pelvico passa infatti anche e soprattutto dalla capacità di ogni donna di riconoscerlo e attivarlo in modo automatico durante lo svolgimento delle azioni quotidiane.
Anche uno starnuto, un colpo di tosse, il sollevamento della borsa della spesa, la presa in braccio del nipotino e persino l’esecuzione degli addominali in palestra, sono tutti gesti che – aumentando la pressione interna – sollecitano questa parte del corpo e ne richiedono la giusta preparazione e controllo.
Pavimento Pelvico Anatomia – Cenni
Osserviamo allora più da vicino la costituzione del pavimento pelvico femminile e del pavimento pelvico maschile.
Osserviamo allora più da vicino la costituzione del pavimento pelvico femminile e del pavimento pelvico maschile
Il pavimento pelvico è una struttura di sostegno di grande importanza: è infatti attraversata dal tratto genito-urinario e dall’ultima porzione del sistema gastrointestinale, e il suo corretto esercizio assicura il perfetto funzionamento dei suddetti apparati.
E’ caratterizzato da una componente ossea, da una di supporto di tipo muscolare e connettivale ancorata alla prima, e da una componente viscerale, sostenuta dalle prime due attraverso una serie di interrelazioni complesse.
Questa struttura non deve essere intesa come un meccanismo statico, bensì come un fenomeno dinamico, frutto dell’azione combinata di strutture muscolari (striate e lisce), strutture fasciali e muscolo-aponeurotiche.
Tale equilibrio permette non solo il controllo della continenza urinaria e fecale e il sostegno degli organi endo-addominali, ma permette anche la realizzazione di una sessualità soddisfacente e la normale evoluzione dell’evento nascita.
Le ossa piatte del bacino, ischio ileo e pube, insieme al tratto terminale sacro coccigeo della colonna vertebrale, costituiscono il supporto osseo del perineo.
Il bacino è la parte più declive del tronco ed è costituito da strutture ossee sulle quali trovano inserzione le componenti muscolo-legamentose del pavimento pelvico. Le ossa pelviche rappresentano la struttura fissa di origine dei tessuti molli della pelvi (muscoli, legamenti, e fasce). Il bacino è formato dalle seguenti strutture ossee:
- posteriormente il SACRO ed il COCCIGE
- lateralmente le due OSSA ILIACHE
- posteriormente, in basso, l’ISCHIO
- anteriormente il PUBE
Nell’uomo il bacino si sviluppa maggiormente in altezza assumendo una posizione più verticale rispetto al bacino della donna che si sviluppa maggiormente in larghezza e assume una posizione maggiormente inclinata in avanti.
Sia nell’uomo sia nella donna, la pelvi contiene organi di grande importanza quali la vescica, il retto e il sigma. Esso contiene inoltre organi dell’apparato riproduttore, che quindi si differenziano a seconda del sesso. Nella donna la pelvi ospita l’utero, le tube, le ovaie e la vagina. Nell’uomo la pelvi ospita la prostata, i dotti deferenti e le vescichette seminali.
Il bacino osseo è chiuso inferiormente da una struttura fibro-muscolare di primaria importanza, denominata pavimento pelvico, che è attraversata dalle parti terminali degli apparati genito-urinari e intestinali cioè uretra, vagina (nella donna) e retto.
Il pavimento pelvico, ovvero il complesso di muscoli e delle fasce che chiudono inferiormente il bacino è composto da tre strati, procedendo dal piano più profondo a quello più superficiale:
- diaframma pelvico
- diaframma urogenitale
- piano superficiale del perineo
Diaframma pelvico
Il diaframma pelvico è innervato dal plesso pudendo (S3-S4) e, contraendosi, solleva il pavimento pelvico e agisce come costrittore del retto e, nella femmina, della vagina.
Appare come una cupola rovesciata presentando una faccia superiore concava e una inferiore convessa.
È costituito dai muscoli
- elevatore dell’ano (componenti pubo-coccigeo, ileo-coccigeo)
- ischio-coccigeo
Il muscolo elevatore dell’ano, costituito da un ampio ventaglio muscolare, rappresenta la porzione princi-pale del diaframma pelvico.
Esso ha una lunga origine laterale che si estende dalla superficie in¬terna del pube anteriormente, fino alla spina ischiatica posteriormente; nell’intervallo fra questi due punti esso trova attacco su un ispessimento della fascia del muscolo otturatorio interno (arco tendineo del muscolo elevatore dell’ano), rappresentato da un robusto cordone fibroso.
Centralmente è attraversato da uretra, vagina (nella donna) e retto. Le due metà si uniscono posteriormente in un rafe fibroso denominato rafe ano-coccigeo.
Schematicamente il MEA è suddiviso in una porzione più anteriore, originata dal pube, costituita dal muscolo pubo-coccigeo proseguendo all’indietro troviamo il muscolo ileo-coccigeo e l’ ischio coccigeo.
L’elevatore dell’ano origina dall’osso pubico, circonda la vagina e il retto per agganciarsi al rafe ano-coccigeo, formando la tipica struttura a fionda la cui contrazione volontaria determina la riduzione degli angoli ano-rettale posteriore, vaginale e uretro vescicale fondamentali per il meccanismo della continenza.
Diaframma urogenitale
Il trigono (o diaframma) urogenitale è costituito dai muscoli trasversi profondi del perineo e dal muscolo sfintere striato dell’uretra.
I muscoli del diaframma sono innervati dai rami del nervo pudendo.
Il muscolo trasverso profondo del perineo è rappresentato da una lamina muscolare, disposta trasversalmente, che si inserisce all’esterno dell’ischio e medialmente, divenuta tendinea, s’intreccia con quella del lato opposto contribuendo, lungo la linea mediana, alla formazione del centro tendineo del perineo.
Il muscolo sfintere striato dell’uretra circonda a manicotto la porzione iniziale dell’uretra rivestendo in parte anche l’apice della prostata nel maschio e la vagina nella femmina.
La contrazione del muscolo sfintere striato dell’uretra determina la chiusura forzata dell’uretra stessa, mentre quella dei muscoli trasversi profondi del perineo aumenta la resistenza del pavimento pelvico, mettendo in tensione il centro tendineo del perineo.
Piano superficiale del perineo
Costituito dal muscolo sfintere esterno dell’ano e dai muscoli bulbo cavernoso, ischio cavernoso e trasverso superficiale. Costituisce la parte più superficiale del pavimento pelvico e ha una forma a losanga con il pube situato anteriormente, le due tuberosità ischiatiche lateralmente e la punta del coccige posteriormente.
I muscoli ischio-cavernosi sono innervati dai rami del nervo pudendo e contraendosi comprimono la radice dei corpi cavernosi, contribuendo all’erezione del pene o del clitoride.
I muscoli bulbocavernosi (o bulbospongiosi) sono innervati dai rami perineali dei nervi pudendi e, contraendosi, determinano una compressione sull’uretra favorendo la fuoriuscita del suo contenuto (urina o sperma).
Nel maschio, comprimendo i corpi cavernosi dell’uretra e del pene e la vena dorsale profonda del pene, favoriscono l’erezione.
Nella femmina, determinano restringimento dell’orifizio vaginale e compressione dei bulbi del vestibolo, contribuendo all’erezione del clitoride.
Il muscolo trasverso superficiale del perineo è innervato dal ramo perineale del nervo pudendo; la contrazione simultanea dei due muscoli mette in tensione il centro tendineo del perineo.
Questi muscoli non assolvono solo una funzione di sostegno ma sono anche fortemente implicati nella risposta sessuale. Le numerose fibre del muscolo pubo-coccigeo che s’ inseriscono nelle pareti vaginali sono l’evidenza anatomica delle correlazioni esistenti tra le sensazioni sessuali vaginali e tono di tale muscolo.
Convergono sul nucleo fibroso del perineo, struttura fondamentale ai fini del supporto inferiore distale dei visceri pelvici.
Il muscolo sfintere esterno dell’ano è innervato dai nervi rettali inferiori e da ramuscoli motori dei nervi pudendi.
È disposto a circondare a guisa di manicotto, per 2-3 cm, la porzione terminale del retto e il canale anale. In esso si possono distinguere una porzione superficiale e una profonda; la prima è formata da fibre che, posteriormente, si intrecciano lungo la linea mediana e si inseriscono alla faccia profonda del derma, al legamento ano-coccigeo e all’apice del coccige, mentre anteriormente si attaccano al centro tendineo del perineo e al legamento ano-bulbare.
Quali sono i sintomi che accompagnano il disturbo del pavimento pelvico?
Il persona con disfunzione del pavimento pelvico può presentare sintomi relativi a:
- incontinenza urinaria e fecale,
- prolasso degli organi pelvici,
- alterazioni sensitive e da svuotamento del basso tratto urinario,
- disfunzione della defecazione,
- disfunzioni sessuali,
- sindrome del dolore pelvico cronico.
Vediamoli in questa tabella associati alle condizioni
Sintomi Associati alle disfunzioni muscolari del pavimento pelvico
Come questi disturbi incidono nella qualità della vita :
1. Alterazioni delle Emozioni
Si avverte presenza di sensazioni di imbarazzo e frustrazione, dovute alle perdite involontarie urinarie o fecali, soprattutto quando queste generano odore, bagnano gli indumenti rendendosi visibili all’esterno o che magari possono avvenire durante i rapporti sessuali.
2. Alterazioni dell’Immagine di sé
e della propria autostima, con riduzione di questa
3. Alterazioni delle relazioni di coppia e della vita familiare
con diminuzione o in alcuni casi rinuncia a questi
4. Isolamento Sociale
con rinuncia a alla partecipazione a situazioni che possano rendere manifesto il sintomo
5. Limitazioni nelle attività quotidiane
Sentirsi limitati nel permanere molte ore fuori casa con la necessità sempre di avere una toilette da raggiungere in tempi rapidi, oppure sollevare e trasportare pesi come quando accade per esempio facendo la spesa.
6. Limitazioni nell’attività fisica
non praticare sport o non praticare lo sport preferito, non poter passeggiare o non poterlo fare per lunghi tratti, non usare i mezzi pubblici etc tutto ciò per continue perdite involontarie, soprattutto di urina o per senso di ingombro vaginale, sintomo tipico del prolasso uro-genitale.
7. Stanchezza fisica
dovuta ad interruzioni del sonno per mingere frequentemente
8. Diminuzione dell’attenzione
Riferita a chi soffre con sindrome del dolore pelvico cronico
9. Limitazione nella vita sociale
Non frequentare amici, rinunciare alle gite fuori porta per timore della visibilità delle perdite sia urinarie sia fecali.
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